“RITA”Rendita integrativa pensione anticipata 2017: come funziona e cosa spetta?

La RITA,  è una nuova misura sperimentale prevista dal Governo fino al 2018 al fine di  sostenere i lavoratori ad accedere alla pensione anticipata 2017, attraverso prestazioni pensionistiche complementari definite dal Decreto Legislativo 252/2005, che su richiesta del lavoratore aderente, possono essere erogate, in tutto o in parte, come forma di rendita temporanea, per accedere all’APE. 

Ciò significa che se il lavoratore non rientra nelle categorie che possono accedere all’APE social 2017, potrebbe comunque andare in pensione in anticipo, usando anche una pensione integrativa, da trasferire nel fondo pensione integrativo da dove si richiede il prestito APE.

Cosa spetta con la RITA 2017? Per quanti aderiscono nel corso del 2017 alla RITA rendita integrativa per la pensione anticipata, spetta:

1) La possibilità di accedere alla pensione anticipata a 63 anni;

2) Ottenere uno sgravio sui costi pari allo 0,3% per ogni anno di iscrizione a un fondo superiore a 15 anni, con un limite massimo di riduzione del 6%.

3) Ottenere una tassazione sostitutiva più favorevole dell’attuale 23%, ossia, circa al 9%.

In questo modo usando per la pensione anticipata l’APE attraverso la rendita integrativa Rita, potrebbe essere un’ottima opzione per quei lavoratori che vogliono andare in pensione in anticipo, in quanto, potrebbero integrare il loro reddito, durante gli anni di passaggio alla pensione normale, con la sicurezza che una volta ottenuta la rendita anticipata essa sarà cumulabile, come l’APE pensione anticipata, con eventuali nuovi redditi da lavoro.

I requisiti che servono ai lavoratori per aderire alla RITA pensione APE 2017 sono:

  • essere iscritti all’AGO, ossia all’Assicurazione generale obbligatoria;
  • essere iscritti alla gestione separata Inps;
  • avere almeno 63 anni di età;
  • il perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia, deve avvenire necessariamente entro 3 anni e 7 mesi dalla domanda;
  • aver versato almeno 20 anni di contributi;
  • pensione pari almeno a 1,4 volte il trattamento minimo (al netto della rata di ammortamento dell’APE);
  • non essere già titolare di un trattamento pensionistico diretto.

Per coloro che beneficiano dell’APE, vi è un’altra condizione, quella che prevede che solo dopo il controllo e la verifica dell’Inps sul possesso dei requisiti e la certificazione del diritto, vi sia la comunicazione ufficiale al richiedente dell’importo minimo e massimo ottenibile tramite RITA.

Pin It