Stabilità 2017: le nuove quattordicesime

La legge di stabilità 2017 è intervenuta sulla disciplina della c.d. quattordicesima”, anche detta “somma aggiuntiva” introdotta dal 2007 per incrementare i trattamenti pensionistici di importo più basso. Dal 2017, grazie all’art. 1 comma 187 della manovra, sono  previste  modifiche degli importi e dei requisiti reddituali necessari per averne diritto. La platea dei beneficiari si allargherà  da 2,1  a 3,3 milioni di pensionati.

In particolare, si prevede che la quattordicesima venga erogata non più solamente se il soggetto interessato possieda un reddito complessivo individuale inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo I.N.P.S. , ma viene garantita anche  con importi diversi, nei casi in cui il soggetto possieda redditi fino al limite di 2 volte il trattamento minimo INPS (nel 2016  pari a 501,98 euro mensili). Gli aumenti sono anche proporzionali all’anzianità contributiva. Va ricordato che il reddito pensionistico minimo INPS corrisponde a circa 6.500 euro annui.

Per pensionati con assegno fino 1 ,5 volte il trattamento minimo, l’importo della quattordicesima sarà :

  • 437 euro, invece che 336, per gli ex dipendenti con versamenti contributivi fino a 15 anni e per gli ex autonomi che abbiano versato i contributi fino a 18 anni;
  • 546 euro, invece che  420, per gli ex dipendenti con anzianità contributiva tra i 15 e i 25 anni e per gli ex lavoratori autonomi dai 18 ai 28 anni di contributi versati;
  • 655 euro, invece che  504, per gli ex lavoratori dipendenti con più di 25 anni di contributi e gli ex lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi versati.

Per i pensionati con assegno compreso tra 1,5 volte e due volte il  minimo annuo INPS, che non la ricevevano,  la quattordicesima spetterà invece  in misura pari a quanto attualmente previsto per il 2016, sempre in relazione agli anni di contribuzione.

Fonte: FiscoeTasse

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